In una ordinaria giornata dai ritmi abituali, un nugolo di tranquilli cittadini, non umani bensì piccioni, emblema dei nostri scorci urbani, passeggia nella più limpida serenità, tra tetti, cornicioni, tegole e portici. Il tempo è scandito da un femminile e materno ticchettio, segnato da un grande orologio. Quand’ecco che lo scoccare delle 10.25 coincide con la deflagrazione di un ordigno, proveniente dall’orologio stesso, introdotto da una mano oscura. È il panico. I cittadini-piccioni fuggono sgomenti. Segue un agghiacciante silenzio, ridestato solo dall’eco dei corvi, che come ombre si distendono sulla serafica città, ora vittima indifesa di un atto brutale e spaventoso. Polondo: Tutto è nero, il terrore ha chiuso tutti in casa. Quand’ecco che un cittadino isolato, ripercorrendo e recitando il “Pasoliniano” IO SO, tenta di sconfiggere il terrore. La città progressivamente si ridesta, con coraggio. I piccioni, pur non conoscendo il reali autori della strage, sanno che per sconfiggere l’angoscia è necessario uscire allo scoperto: vivere aiuta a non morire. La piazza si contagia di speranza, e sullo sfondo, finalmente non più solo tetti e cornicioni, ma svettano anche gli emblemi di Bologna, simbolo di una terra ferita dal terrorismo negli anni 80, ma mai del tutto sconfitta. Su San Luca, San Petronio e sulle due torri brillano le lucciole, che finalmente possono tornare a brillare al riparo dal clamore, lontane dalla preoccupazione. Così come le lucciole, anche Bologna si riappropria della vita, con tutti i suoi luoghi comuni e i suoi personaggi mitici ed eroici. Sono trascorsi 40 dalla bomba alla stazione centrale, sono ormai lontani gli anni di piombo sulla nostra Nazione, ma , oggi come allora, ognuno di noi può essere vittima delle angosce per il futuro. Un’indimenticabile Lucio Dalla ci invita allora a non temere, l’attesa potrà comunque portare alla luce. Dagli artisti di strada, assieme agli universitari, passando per gli artigiani e i salumieri, senza trascurare i commercianti e i benefattori, tutti insieme si stringono attorno al messaggio: BOLOGNA NON SI NEGA. Bologna non si dimentica, senza avere paura, domani.